Farmacie Comunali di Pisa, con la collaborazione di Devitalia, aderisce al progetto “Bollino Blu” promosso dal Comune di Pisa a sostegno delle persone con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie. Per introdurre il servizio sono stati allestiti, da Devitalia appunto, dei totem per la gestione delle file dotati di un pulsante di priorità dedicato alle persone autistiche ed indicato con il simbolo del “Bollino Blu”. E’ stato inoltre formato tutto il personale aziendale in forza al pubblico, circa 60 persone, con corsi specifici tenuti in aula.
L’iniziativa è stata presentata martedì 2 aprile, in occasione della Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, con una conferenza stampa a Palazzo Gambacorti, alla presenza di Giulia Gambini, assessore alla disabilità del Comune di Pisa, Giovanna Bonanno, assessore alle politiche socio sanitarie del Comune di Pisa, Elisa Cascio, di Farmacie Comunali Spa, Mariana Berardinetti, pedagoga ed ideatrice del progetto “Bollino Blu”, e Valeria Di Bartolomeo vicepresidente di Devitalia.
«Aderiamo con entusiasmo al progetto “Bollino Blu” – dichiara Elisa Cascio di Farmacie Comunali Spa – poiché da sempre siamo impegnati nella presa in carico della comunità di cittadini e pazienti, coerentemente con la nostra natura di impresa pubblica espressione diretta del Comune di Pisa e con la nostra missione sociale di prendersi cura del benessere delle persone».
«Una nuova importante tappa nella prosecuzione di un progetto in cui crediamo tantissimo, avviato dall’amministrazione comunale nella precedente consiliatura – dichiara l’assessore alla disabilità, Giulia Gambini. Continua quindi a crescere il numero di attività che aderiscono all’iniziativa e che espongono nei propri esercizi il “Bollino blu” per dare la precedenza negli acquisti alle persone autistiche e ai loro caregivers: un piccolo gesto ricco però di significato anche dal punto di vista educativo, che consente di supportare le persone affette da autismo che affrontano ogni giorno tante difficoltà. La data di oggi è inoltre particolarmente significativa: il 2 aprile è infatti la Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo e per celebrare la ricorrenza il Comune di Pisa ha deciso di illuminare di blu Logge dei Banchi, nella consapevolezza che è però necessario sensibilizzare la cittadinanza su questa tematica tutti i giorni dell’anno e non solo in questa occasione».
«La nostra amministrazione – dichiara l’assessore alle politiche socio sanitarie Giovanna Bonanno – è particolarmente sensibile alla tematica dell’autismo e l’adesione al progetto “Bollino Blu” parte di Farmacie Comunali rappresenta sicuramente un valore aggiunto, oltre a dimostrare ancora una volta quanto sia importante la sinergia tra le varie istituzioni. Colgo l’occasione per annunciare che venerdì 5 aprile inaugureremo un nuovo centro che mira a garantire assistenza alle persone colpite da disturbo dello spettro autistico. Un atto concreto che evidenzia ancora una volta il nostro impegno per non lasciar indietro nessuno».
«Questo è solo uno dei tanti progetti che portiamo avanti con Farmacie Comunali – aggiunge Valeria di Bartolomeo – per noi non è solo lavoro, si tratta di far vedere come la tecnologia può e deve essere al servizio del cittadino ed è lo scopo ultimo del nostro impegno»
Il progetto. Dal 2021 il Comune di Pisa, insieme all’Ainsped, l’Associazione di categoria italiana per Pedagogisti ed Educatori, promuove la distribuzione di un simbolo di riconoscimento da apporre fuori delle attività commerciali per supportare genitori e caregivers delle persone affette da disturbo dello spettro autistico durante gli acquisti. Ad oggi sono circa 30 le attività del territorio che hanno aderito al progetto e che, esponendo nel negozio un semplice bollino blu, simbolo di una grande sfida educativa, umana e di inclusione, comunicano alla clientela che nel punto vendita viene riservata la precedenza a chi soffre di disturbo dello spettro autistico. Queste persone dimostrano infatti spesso difficoltà nel sostenere lo stress derivante dall’attesa e questo la maggior parte delle volte si traduce nell’impossibilità loro e delle loro famiglie di poter svolgere una vita normale.